Kin Dza Dza (Georgi Daneliya, 1986).Essere teletrasportati inaspettatamente su un altro pianeta può essere un'avventura molto molto avvincente, ma anche una grossa seccatura...
Su Kin Dza Dza vigono folli gerarchie, i patsak sono costretti a stare in gabbia di fronte ai chatlaniani, i fiammiferi sono merce pregiata, usati per deliberare chi deve inchinarsi di fronte a un altro...
In una società tecnologicamente più avanzata, dove si comunica prevalentemente per telepatia, ma con un sistema politico (?) decisamente barbarico, si confronteranno i due personaggi russi, incappati per errore nel pianeta.
Alla ricerca disperata di un "gravistapa" per poter tornare a casa, i due terrestri avranno modo di conoscere le dinamiche sociali di Kin dza dza e di mettersi costantemente alla prova, mostrando le loro abilità nel dialogare con gli "stranieri", nello scambio di merci, nella persuasione.. finendo col mettere a dura prova anche gli stessi sentimenti umani di amicizia e fratellanza, che non sembrano essere contemplati in quell'altro mondo.
Un imperdibile capolavoro, il ritratto cinico di una società apparentemente all'avanguardia, dove non c'è posto per l'uguaglianza e la fratellanza, un'estremizzazione del razzismo e del classismo, che è probabilmente una chiara e provocante allusione alla nostra odierna civiltà.
Il tutto visto dagli occhi di due tipici abitanti dell'ex Unione Sovietica, con il loro modo di vivere e le loro abitudini.
Un meritato 10 agli attori e alla scenografia.
Voto: 10/10
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