lunedì 29 agosto 2016

Perché vedere e rivedere i 400 colpi di Truffaut?
Perché se vogliamo indagare sul senso della libertà umana, della volontà, degli intrecci dei rapporti umani, delle loro cause e dei loro effetti su noi stessi e sul mondo, della sregolatezza come risposta alla noia, allora forse questo film non passerà mai di moda. E certi momenti della vita non hanno mai età.
C’è tanto da dire in merito, ma di parole non dovremmo mai usarne tante per spiegare ciò che in fondo conosciamo, dovremmo sempre lasciare degli spazi vuoti, non colmati, non ridotti a pochi termini circoscritti.
La sottigliezza dei rapporti umani nella pre-adolescenza, il loro impatto, ma anche la dimostrazione di una forza d’animo, quella volontà di vivere che spinge l’uomo oltre gli spazi angusti di una vita piccola e limitata. Il senso dell’amicizia, che non importa poi se andrete nei meandri peggiori dell' essere, l’amico è quella presenza costante, il tuo specchio, senza il quale non potresti mai misurarti con te stesso.

Il desiderio. Il desiderio vuoto di nulla, il desiderio effimero e infine quel desiderio conscio e inconscio che non ti abbandona un istante, ed è lì che la vita ti conduce, esattamente come nel finale di questo film.


Nessun commento: