mercoledì 24 giugno 2009

Oliver Twist (Roman Polanski, 2005)

Oliver Twist (Roman Polanski, 2005)

Tratto da uno dei romanzi più celebri di Dickens, Roman Polanski porta sullo schermo le avventure dell'orfanello Oliver Twist, seppure con qualche omissione e riadattamento della trama.
Ambientato in una ferrea società inglese dell'800, un ragazzino di appena 9 anni, senza famiglia e senza soldi, si trova ad affrontare diversi personaggi e situazioni estreme. Dai severi e brutali metodi dell'orfanotrofio, Oliver conoscerà la cattiveria dei commercianti che lo prendono per garzone, e dalla mala vita londinese di cui entrerà ingenuamente a far parte, incontrerà, infine, il ricco borghese dai sani valori che desidera aiutarlo.
Se da un lato emerge una critica alla società di quel tempo, lontano dall'idea di uno stato sociale che presta assistenza e cura ai più bisognosi, dall'altro vi è un evidente contrapposizione di classe, che esalta la figura di un borghese gentiluomo, ricco e acculturato, incarnazione dei giusti valori inglesi, in antitesi con il popolo cui la famiglia e in particolar modo i figli, come braccia-lavoro, sono l'unico bene, un popolo che non ha istruzione e va quindi educato.
Bellissima la scenografia di Polanski, i ghetti e gli angoli bui, i mercati londinesi e persino il ponte nebbioso con tutta la sua spettralità. Ottima l'interpretazione di Oliver Twist (Barney Clark), dei furfantelli londinesi e del malvagio Fagin, interpretato da Ben Kingsley.
Per gli amanti del romanzo di Dickens, il drammatico film di Polanski è un'imperdibile visione, per chi invece non ama la letteratura inglese, che propugna i valori borghesi dell'800, il film può risultare un po' monotono e noioso.
In qualunque caso, almeno una visione è meritata per l'ottimo lavoro di regia e scenografia.

Voto finale: 7,5/10



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