lunedì 29 agosto 2016

Perché vedere e rivedere i 400 colpi di Truffaut?
Perché se vogliamo indagare sul senso della libertà umana, della volontà, degli intrecci dei rapporti umani, delle loro cause e dei loro effetti su noi stessi e sul mondo, della sregolatezza come risposta alla noia, allora forse questo film non passerà mai di moda. E certi momenti della vita non hanno mai età.
C’è tanto da dire in merito, ma di parole non dovremmo mai usarne tante per spiegare ciò che in fondo conosciamo, dovremmo sempre lasciare degli spazi vuoti, non colmati, non ridotti a pochi termini circoscritti.
La sottigliezza dei rapporti umani nella pre-adolescenza, il loro impatto, ma anche la dimostrazione di una forza d’animo, quella volontà di vivere che spinge l’uomo oltre gli spazi angusti di una vita piccola e limitata. Il senso dell’amicizia, che non importa poi se andrete nei meandri peggiori dell' essere, l’amico è quella presenza costante, il tuo specchio, senza il quale non potresti mai misurarti con te stesso.

Il desiderio. Il desiderio vuoto di nulla, il desiderio effimero e infine quel desiderio conscio e inconscio che non ti abbandona un istante, ed è lì che la vita ti conduce, esattamente come nel finale di questo film.


lunedì 25 luglio 2011

La versione di Barney (Richard J. Lewis, 2010)

Riuscire a ridere e ad ammazzarsi di tristezza contemporaneamente. Nient'altro da aggiungere.

Voto: 7/10

martedì 3 maggio 2011

Harlod e Maude (Hal Ashby, 1971)

Credo di poter dire che è uno dei migliori film che inneggiano alla vita, in tutta la pienezza e la sua brevità.
Un film di classe, comico, triste, divertente, commovente. Uno di quelli che finita la pellicola ti lascia così... intento a riflettere su cosa è la vita e come deve essere vissuta.

voto 8/10



sabato 23 aprile 2011

C.R.A.Z.Y. (Jean-Marc Vallée, 2005)

Bello ed estremamente toccante...
(E mi sono anche innamorata del protagonista!)



Voto: 8/10

lunedì 21 marzo 2011

giovedì 17 marzo 2011

Il cigno nero (Darren Aronofsky, 2011)


E così lo scorso mese è tornato al cinema Aronofsky.
Vorrei dire che Black Swan mi è piaciuto quanto Requiem for a dream e The Fountain, ma non posso....
In ogni caso è un bel film, ben fatto e ben strutturato, angosciante quanto basta per farmi adorare Aronofsky e le sue riprese. Ho trovato un po' ridondante e piatta la seconda metà del film, ma il finale è eccezionale, e poi è emozionante vedere ballare il lago dei cigni e inscenare un dramma interiore sulle sue note.

PS Ho capito che Nathalie Portman è la mia attrice preferita.. sono contenta che si sia portata a casa un oscar!

voto: 8/10





domenica 20 febbraio 2011

Mr. Nobody (Jaco Van Dormael, 2009)

Uno dei film più belli usciti in questi ultimi anni, senza niente da obiettare.
Anche stavolta il tema centrale è il tempo e le sue infinite possibilità. Cosa accadrebbe se. Come un singolo istante, una scelta anziché un'altra, determina il corso di una vita umana...
Un riflessione costante sull'esistenza. Fantascienza e sentimento si intrecciano lungo il corso della storia, che ipnotizza lo spettatore per quasi due ore e mezza.
Fra tutte spicca l'interpretazione di Jared Leto (Nemo Nobody), la cui bellezza, per altro, non resta inosservata *__*

Voto 9/10

mercoledì 16 febbraio 2011

La ragazza che saltava nel tempo (Mamoru Hosoda, 2006)

Questa è una delle mie ultime visioni. Lungometraggio che ho adorato. E che sarebbe stato PERFETTO, se solo alcuni dettagli nella storia fossero stati più curati ed esposti in modo diverso, cosa che mi è dispiaciuta profondamente, in quanto l'inizio del film sembrava davvero promettente.
Il tempo è il dilemma costante della vita di un essere umano. L'idea di poter tornare indietro e cambiare le cose sfiora sempre il mio cervello, trovare un nuovo e diverso finale, rendersi conto che un'istante determina il corso di una vita intera.
Fare un salto nel tempo, resettare e ricominciare, come fa Makoto, è sempre stato il mio sogno. La sua storia è raccontata con semplicità e con una dose formidabile di romanticismo. In fondo per ogni singolo e unico istante che cambi, cambia il mondo che hai attorno e i tuoi rapporti con gli altri...

voto 7,5/10

lunedì 14 febbraio 2011

come i band of horses divennero la mia band preferita dopo aver perso il concerto di iron and wine.

Ebbene si, dopo aver parlato di questo concerto per secoli, dopo aver preso un volo che coincidesse con iron and wine a Bologna... ho perso il concerto. In realtà era già sold out quando ho solo pensato di andarci.
Ma dico: da dove cazzo spuntano tutti questi fans di iron? dove? dove?
Comunque non tutto il male vien per nuocere.
In fondo se non fosse stato per il mancato concerto di iron and wine, non avrei scoperto i band of horses.
E diciamolo pure, che il modo migliore per scoprirli era finire a un loro concerto solo perché ho letto il volantino dell'estragon invece di cestinarlo e perché Carlo ha asserito 'ma sono famosi, andiamoci!", e prendere il tutto come antidoto contro la depressione da mancato concerto di iron, per poi scoprire che proprio loro in passato aprivano i suoi concerti...
E insomma che bellini che sono stati, così dolci e terapeutici. Con quelle canzoni che ti fanno sentire in armonia con il mondo e sperare di finire a cinquant'anni in una comunità naturalista sperduta da qualche parte.
Ovviamente ho pure preso la loro scaletta, che è finita nella mia collezione, ora sempre più ampia di scalette _\_/ .
Comunque, al momento i band of horses suonano senza fine nello stereo della mia macchina... (mentre Iron non lo ascolterò per un pezzo, almeno fino a quando non supero il trauma del mancato concerto)